Per dimagrire si devono eliminare i carboidrati?

Eliminare dalla dieta tutti gli alimenti amidacei che contengono carboidrati e zuccheri è tra le prime mosse intraprese da chi cerca di perdere qualche chilo, soprattutto in vista dell’estate.

Ma bisogna davvero rinunciare a pasta, pane e pizza per riuscire a perdere peso?

Assolutamente no!

Le diete low-carb (basse in carboidrati) sono in realtà più facili da seguire per un breve periodo rispetto a diete bilanciate, sia perché vi fanno sentire meno il senso della fame sia perché vi permettono di individuare chiaramente un gruppo di alimenti da eliminare o ridurre.

Nessuno studio è mai riuscito a dimostrare, però, che nel lungo periodo (3, 6 o 12 mesi di dieta) una dieta bassa in carboidrati porti a una maggiore perdita di peso o a parametri di salute migliori (colesterolemia, circonferenza vita, glicemia).

Allora perché si continua a toglierli quando ci si mette a dieta?

La dieta low-carb piace a chi la segue perché già nelle prime settimane porta a un rapido calo del peso ed i sacrifici fatti vengono immediatamente ripagati (“guarda il peso come scende!”).

Questo rapido calo del peso è dovuto principalmente alla riduzione delle scorte di carboidrati che abbiamo nel nostro corpo, a cui è legata acqua. Di conseguenza i primi 2-3 kg persi saranno principalmente di liquidi e non di adipe (nonostante la bilancia ci illuda di questo).

Dopo questo primo periodo di veloce perdita di peso (ma non di grasso!) il peso inizia a scendere più lentamente perché la riduzione della massa grassa è molto più lenta rispetto alla perdita di liquidi.

Inoltre, togliere i carboidrati non significa tagliare solo le calorie di pasta e pane ma significa anche eliminare i condimenti di accompagnamento (il pane viene usato spesso per fare la scarpetta e quindi per raccogliere l’olio rimasto nel piatto o nella padella, capita che la pasta venga condita con sughi elaborati come ragù, panna e pancetta) che sono quelli che impattano maggiormente sul contenuto calorico del vostro pasto.

Queste potrebbe portarvi a creare un deficit calorico eccessivo senza accorgervene. Come conseguenza di questa mancanza di energia (calorie) il vostro corpo inizierà ad andare a risparmio su alcune funzioni fisiologiche ed ormonali fondamentali per la vita (con conseguente alterazione del ciclo mestruale, calo della libido) e ci sarà una riduzione del dispendio calorico giornaliero. Insomma, mangiate meno ma bruciate anche meno.

Questo è dovuto sia alla restrizione calorica che al calo della leptina, l’ormone della sazietà, che, oltre a farvi sentire sazi, regola anche il dispendio calorico, e succede perché il vostro corpo cerca di proteggersi da un’eccessiva perdita di peso che vede come dannosa.

Ecco, quindi, cosa inizia ad accadere dopo qualche mese di low-carb: il peso cala sempre più lentamente, la fame aumenta, il vostro corpo brucia sempre meno e torna il desiderio per quegli alimenti di cui vi siete privati per settimane.

L’aderenza alla dieta inizia a venir meno e con la riduzione del dispendio calorico ora anche piccole “concezioni” a tavola fanno salire immediatamente il peso sulla bilancia.

Il peso inizia a superare quello di partenza e ci si ritrova in una condizione peggiore rispetto a quella iniziale.

Quindi, per perdere peso (ma soprattutto per perdere massa grassa) in maniera lineare, duratura ed efficace è necessario raggiungere un equilibrio a tavola, riorganizzando l’intera giornata alimentare senza l’eliminazione di alcun cibo specifico (soprattutto perché nel medio-lungo periodo l’eliminazione dei carboidrati non porta a una maggiore perdita di peso o di massa grassa rispetto ad una dieta bilanciata) e la creazione di un giusto deficit calorico.

 

Dott.ssa Arianna Scarpellini
Biologa-Nutrizionista