Tre cose da sapere per chi inizia a cimentarsi con la Mountain Bike

Ecco tre utili consigli che mi sento di dare a chi inizia ad approcciarsi ad una Mountain Bike.

1) COME INTEGRARE DURANTE L’ATTIVITÀ  

Nelle nostre uscite in mountain bike è importantissimo non trascurare il consumo di acqua e cibo, non solo ai fini di ottenere una buona prestazione, ma anche per evitare di trovarsi addirittura a non riuscire più a pedalare, a non avere piu energia nelle gambe, a trovarsi insomma in forte crisi.

In linea di massima consiglio di mangiare qualcosa circa dopo un’ora e mezza massimo due ore dall’inizio dell’escursione e da lì ogni 45/60′ mettere qualcosa nello stomaco.
Le prime uscite possono avere una durata di un paio di ore, in tal caso sarebbe utile mangiare qualcosa a metà percorso. Può andar bene una barretta energetica, una banana, un pezzo di cioccolato, qualche biscotto.
Per quanto riguarda l’idratazione, è importante bere spesso, questo è abbastanza scontato, ma la cosa che forse non si pensa è che paradossalmente bisogna fare più attenzione nei periodi più freddi, quando la sensazione della sete può non essere così presente, e sudando durante le salite, si rischia di arrivare alla disidratazione; in estate invece, quando è molto caldo e si suda tanto si avverte più facilmente il segnale della sete; sicuramente nei periodi più caldi si consuma più acqua ed è meglio attrezzarsi con una borraccia in più, o riempire quella che abbiamo ogni qualvolta incontriamo una fontanella lungo il percorso.

Personalmente faccio uso di acqua, non occorre a mio parere affidarsi a bevande “energetiche”, a meno che non si debbano fare maratone in sella. Ovviamente molto dipende dal tipo di escursione che è in programma, quindi in base alla distanza, ritmo e salita ci si deve gestire con gli spuntini. In linea generale è necessario integrare prima di arrivare al momento del bisogno di cibo, è importante “prevenire” la stanchezza, onde evitare che si arrivi alla crisi,  perché a quel punto anche mangiando qualcosa sarà troppo tardi, e molto difficile sarà continuare a pedalare. Con il passare del tempo si riuscirà a capire quelle che sono le proprie esigenze, quando e quanto avremo bisogno di integrare, se sarà sufficiente un borraccia di acqua o se ne servirà di più, tutte queste cose le impareremo strada facendo, ma per iniziare meglio essere organizzati nell’abbondanza.

2) USARE SEMPRE LE PROTEZIONI 

Le uscite in mountain bike possono variare di lunghezza ed intensità, ma possono cambiare molto anche per quanto riguarda il livello di difficoltà, possiamo trovare contesti molto semplici come per esempio una ciclabile lungo il fiume, una strada bianca in collina ecc, ma possiamo trovare sentieri un po’ più difficoltosi, con buche, radici, sassi; anche la pendenza influisce sul livello di difficoltà, rendendo per esempio una discesa più o meno rischiosa.

A mio parere è sempre meglio utilizzare le protezioni, qualsiasi tipologia di strada andassimo a percorrere…casco ovviamente, ma anche ginocchiere, gomitiere ed anche pettorina nei casi più “estremi”…ci sono protezioni più leggere e più importanti, in base al tipo di percorso possiamo scegliere a quale tipo affidarci, ma il mio consiglio è di utilizzarle sempre perché anche un’uscita più “facile” può nascondere delle insidie, anzi, proprio quando la situazione sembra più semplice tendiamo a stare meno concentrati ed è proprio in quei casi che il rischio di cadere aumenta.


3) USCIRE SEMPRE IN COMPAGNIA

La mountain bike ci porta a vivere momenti bellissimi a contatto diretto con la natura, è davvero benefico pedalare in mezzo ai boschi, tra le collline, in alta montagna o attorno ad un lago…in questa disciplina ci si riesce ad isolare per un po’ di tempo, ad uscire dai ritmi frenetici di oggi giorno.
Quando parlo di “isolamento” intendo sia mentale ma anche fisico, fisico perché come dicevo prima talvolta ci immergiamo completamente nella natura. Proprio per questo io consiglio sempre di uscire in compagnia, evitare di essere soli, la cosa migliore è quella di essere almeno in due, in tre sarebbe perfetto ma anche in due va bene.
Non voglio essere negativo ma dobbiamo pensare ad uscire in totale sicurezza, per cui dobbiamo purtroppo anche pensare che possa accadere qualcosa; anche se non saremo praticanti di mountain bike estrema e ci limiteremmo a percorsi più o meno facili, può esserci sempre un imprevisto, una caduta, oppure anche semplicemente una foratura, od un pezzo della bici che si rompe e non ci permette di proseguire il giro;  nel caso di una brutta caduta in una zona priva di segnale non saremmo in grado di chiamare i soccorsi, anche nel caso di un problema con la bici non risolvibile non potremmo contattare nessuno per farci venire a prendere; in tutti questi casi un compagno potrebbe spostarsi in una zona ricettiva e chiedere aiuto.


Però, se dovesse capitare di uscire da soli, il mio consiglio è di evitare percorsi che non si conoscono, potrebbero esserci punti a sorpresa troppo difficili da affrontare, potremmo trovarci in un “labirinto” di sentieri, e non è detto siano tutti segnalati, senza una traccia studiata e presente nel proprio gps può essere facile perdersi; tutte queste situazioni risultano più difficili da gestire se si è soli, ed è facile farsi assalire dall’ansia; quindi uscire in compagnia è sempre la cosa migliore.